lunedì 28 novembre 2016

Cyber Monday
















Dopo il giovedì di Thanksgiving e il venerdì nero dei saldi, oggi ci aspetta un'ulteriore giornata particolare: il Cyber Monday è il lunedì successivo al Black Friday e cade proprio oggi. 

Anche se esiste solo dal 2005, il Cyber Monday è l’ultimo giorno dedicato agli scontatissimi acquisti on-line ed è un prodotto dell'era tecnologica. Inizialmente ideato da un sito di e-commerce per soddisfare le richieste di tutti coloro che non avevano potuto approfittare delle offerte del Black Friday, è diventato presto una tradizione negli Stati Uniti e nel mondo.

Il Cyber Monday - nome scelto dalla National Retail Federation - è una ricorrenza molto attesa non solo dai consumatori, ma anche dagli analisti finanziari che raccolgono alla fine di questa giornata i dati necessari per valutare la capacità e la predisposizione alla spesa dei consumatori statunitensi.

Che la vostra preferenza ricada quindi sull’acquisto di cellulari, computer, viaggi o vestiario (questi gli articoli tradizionalmente più acquistati), avrete sicuramente l'imbarazzo della scelta fra gli articoli in vendita oggi su internet.  Anzi, se è vero che si trovano già ottime offerte navigando nei giorni normali, proprio oggi potreste approfittare dei prezzi stracciati per pensare ai primi regali di Natale.

giovedì 17 novembre 2016

Nuovi ruoli in azienda














La nuova tendenza che si sta diffondendo tra le aziende più dinamiche, soprattutto quelle del settore fashion&luxury, è quella di introdurre una nuova figura, quella del Chief People Officer (Direttore del Personale). Ora, anche se può sembrare un titolo inventato appositamente solo per far sembrare più fighe le Risorse Umane ai più giovani, in realtà questo è un ruolo fondamentale che cresce insieme all’importanza della cultura aziendale.

Tra gli aspetti più importanti in cui un’azienda può investire, sicuramente al primo posto c’è il personale. Ma trovare le persone giuste è solo il primo passo, poi bisogna anche essere sicuri di trattenerle e far sì che diano sempre il massimo.

Quindi, cosa fa un Chief People Officer?

Un Chief People Officer è molto più di un Capo delle Risorse Umane, il suo ruolo va ben oltre la selezione del personale. Un CPO è responsabile della definizione della cultura aziendale e del corretto trasferimento dei valori e degli obiettivi dell’azienda a tutti i collaboratori.

Il CPO deve assicurarsi che la cultura aziendale sia correttamente diffusa non solo orizzontalmente, tra i vari dipartimenti e uffici, ma anche verticalmente, dalla dirigenza fino agli stagisti. Il CPO indirizza la strategia aziendale e fa da tramite raccogliendo informazioni e punti di vista sia dall’alto verso il basso che dal basso verso l’alto.

Uno studio recente dimostra che l’incentivo più efficace per lavorare di più ogni giorno non è uno stipendio più alto (quello è al terzo posto, subito dopo una pizza gratis), ma piuttosto il sentirsi gratificati ed elogiati sul posto di lavoro. Per questo motivo, sempre più aziende comprendono l’importanza della cultura aziendale e vogliono assicurarsi che i collaboratori di talento rimangano in azienda e diano sempre il massimo. Per raggiungere questo scopo, il Chief People Officer che salvaguardi la cultura aziendale è sicuramente di grande aiuto.

lunedì 7 novembre 2016

A new development in the workplace














A recent trend among dynamic companies, particularly in the fashion industry has been the introduction of a new role, the Chief People Officer. Now, while this may sound like a precocious made-up job title attempting to make HR (Human Resources) sound cool to aspiring millennials, it’s actually an important role that goes hand in hand with the increased importance of the office culture.

Of all the things a company can invest in, its workforce is probably one of the most important. But finding the right people is just the beginning, you also need to make sure you keep them and that they are giving their best.

So what does a Chief People Officer do?

A Chief People Officer is more than a glorified Head of Human Resources, his job goes further than just recruitment. A CPO is responsible for redefining the office culture and transmitting the company goals to all employees.

The CPO ensures that the office culture runs not only horizontally across all departments, but also vertically from the executive team right down to the interns. He drives the company strategy and also works as the bilateral means of communication, taking news and views from the top down and from the bottom up.

A recent study has shown that the greatest incentive to work harder on a daily basis isn’t more money (that came in third, just after free pizza), but rather personal praise and feeling valued at work. For this reason, many companies now are embracing the importance of the office culture and making sure that talented employees want to stay and want to do their best. And to achieve this, a passionate Chief People Officer who exudes the company’s culture is a great help.

La Corea del Sud ti amerà per sempre di strada



La Corea del Sud si impegna tantissimo per accogliere nel migliore dei modi i suoi 10 milioni di visitatori annui. L’inglese non è solo la lingua del business, anche la maggior parte dei segnali stradali, degli slogan pubblicitari e degli annunci nella metropolitana e sulle linee del trasporto pubblico è bilingue; in tutta Seul ci sono circa 150.000 insegne multilingue. Le persone che parlano inglese dicono di sentirsi lusingate e non hanno problemi a muoversi per la città o a mangiare in un ristorante, ma come in ogni paese in cui l’inglese viene utilizzato pur non essendo lingua ufficiale, vi potrà capitare di imbattervi in traduzioni strane come “observe the mind of fashion” (osserva la mente della moda), o errori ortografici come “Uniersity” (University senza la V). Per questo motivo il City Council di Seul ha optato per una decisione innovativa, offrendo pasti gratis a chiunque scovi insegne scritte in inglese scorretto.

L’inglese è, però, cool e trendy, quindi anche se il City Council riuscisse a correggere l’inglese in tutte le insegne ufficiali della città, i ristoratori continuerebbero a usare strumenti di traduzione online per servire piatti come “weird meal” (pasto strano) invece di “special menu deal” (menu speciale), e l’economia coreana continuerebbe a utilizzare troppo spesso slogan in inglese per prodotti come t-shirt sulle quali leggeremmo “my belongs on and on” (il mio appartiene ancora e ancora) e “love you forever of road” (ti amerò per sempre di strada). L’iniziativa di Seul è comunque un apprezzabile passo verso l’accettazione della globalizzazione, dovremmo essere grati ai coreani che stanno facendo del loro meglio. E poi, una sana risata è sempre gradita.

Reference: BBC World Service 4.11.16

venerdì 4 novembre 2016

South Korea loves you forever of road


South Korea tries hard to make their 10 million visitors per year welcome. English is not only the language of business but most street signs, advertising slogans, and announcements on the subway and public transportation are bilingual, there are about 150,000 multilingual signs across Seoul. English speakers say they feel pampered and have no problem getting around or eating in a restaurant. But as in any non native English speaking country there are a lot of strange translations like “observe the mind of fashion” and typos like “Uniersity” (University without a V.) So, to help them get the English right, the Seoul City Council has decided on the innovative solution of offering free meals to anyone who points out bad English signs. 

English is cool and trendy so even if the city council gets their English right, restaurant owners will still use online translation tools to offer dishes like “weird meal” instead of “special menu deal,” and Korean business will go on overusing English slogans on things like t-shirts reading “my belongs on and on” and “love you forever of road.” But The Seoul initiative is a hospitable step towards the acceptance of globalization, let's be grateful that the Koreans are trying to get it right, and a good giggle is always welcome.

Reference: BBC World Service 4.11.16