lunedì 30 dicembre 2013

2 europei su 3 sogna di vivere altrove
















Secondo il sondaggio ufficiale 2013 Gallup International la maggior parte di noi sogna di vivere una vita migliore altrove nel mondo. Solo il 38% degli europei occidentali e il 32% degli europei orientali dichiarano di essere contenti dove vivono, mentre la maggior parte di quelli che non lo sono desidera raggiungere un Paese di lingua inglese per migliorare le proprie prospettive.

Come negli anni scorsi, gli Stati Uniti si confermano anche nel 2013 la prima destinazione scelta per costruirsi una nuova vita, ma sono tallonati da vicino da Canada e Australia. Gli australiani sono sicuramente i più contenti della propria condizione, dato che il 66% dichiara di essere felice in Australia.

Source:


2 Europeans out of 3 dream to live somewhere else in the world

According to the official 2013 Gallup International poll most of us dream of a better life somewhere else in the world. Only 38% of Western Europeans and 32% of Eastern Europeans are happy where they live and of those most dream to move to an English speaking country to improve their prospects.

As in past years, the United States is the first choice of places to build a new life, but the States are now closely followed by Canada and Australia. Australians are definitely happier overall with their lot as an amazing 66% of them are content where they are.

Source:
http://www.bbc.co.uk/news/world-25496299

martedì 17 dicembre 2013

Le parole di Itanglese più cool del 2013




In questo periodo dell’anno, in cui tutti tracciano un bilancio e si preparano a nuovi progetti per l’anno che verrà, abbiamo pensato di condividere con voi le parole inglesi più cool ormai entrate a far parte del nostro quotidiano.

L'italiano infatti, come tutte le altre lingue, si evolve continuamente. Subisce le influenze delle altre lingue e del momento storico in cui si sta vivendo.

È quindi naturale che ci siano sempre più parole provenienti dall'inglese anche nella nostra lingua. E questo non vale solo per i più giovani, ma anche per tutti coloro che lavorano e si confrontano quotidianamente con contesti internazionali.




brand
E' una parola entrata in uso comune da molto tempo col significato di "marchio", ma negli ultimi anni ha ampliato la propria diffusione dall'ambito del marketing e della comunicazione per raggiungere nuovi contesti come la finanza (pensiamo ad esempio alla valorizzazione economica del brand).

ceo
Letteralmente chief executive officer, indica l’amministratore delegato di un’azienda. Il termine si è ormai diffuso internazionalmente, soprattutto nel mondo del lavoro.

cupcake
Sono i dolcetti più in voga del momento! Si tratta di una mini-torta cotta in un pirottino come quello utilizzato per la preparazione dei muffin. I cupcake vengono poi decorati con praline di zucchero e altri topping.

fashion
Traducibile come moda, questo termine ha assunto un significato più ampio e nell’accezione corrente indica tutto quello che sono le tendenze ed i trend del momento.

fitness
Deriva dall’aggettivo fit, che significa essere adatto, essere in forma. Negli ultimi anni ha assunto sempre di più questo secondo significato, oltre che indicare le attività fisiche per tenersi in forma.

follower
Letteralmente significa seguace, oggigiorno con questa parola indichiamo le persone che seguono i nostri update sui social network più famosi quali twitter o instagram.

make up artist
Signore, scordatevi del truccatore! Oggi si va dal make up artist che oltre a truccarti in modo professionale ti consiglia sui prodotti migliori più adatti al tuo tipo di pelle e ti tiene aggiornata su tutte le ultime novità in arrivo dal resto del mondo. 

selfie
Decretata parola dell’anno 2013 dall’Oxford Dictionary, indica l’autoscatto fatto con lo smartphone e condiviso sui social network, è una passione che accomuna vip e persone comuni.

seo
E' un acronimo che significa Search Engine Optimization, un’attività che consente il facile reperimento del sito internet da parte degli utenti che cercano sui motori di ricerca e determina l'aumento del volume di traffico qualificato che un sito web riceve.

web designer
Si occupa della codifica in linguaggio web di una bozza grafica realizzata da un graphic designer. Spesso i  web designer sono esperti anche nel campo del graphic design, mentre è più rara la situazione inversa.


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venerdì 13 dicembre 2013

Benvenuti nel villaggio di Babbo Natale



Il Natale arriva una volta l’anno, ma c’è un luogo dove si respira sempre la sua magia: a Rovaniemi, in Finlandia, nel cuore del Circolo Polare Artico.

Benvenuti al Santa Klaus Village, dove Babbo Natale trascorre 12 mesi l’anno. In estate cammina tra i boschi più belli del mondo mentre prepara i regali per il Natale e si prende cura degli animali del Ranua Park, la bellissima riserva naturale dove mangia e beve in libertà anche l’orso polare!

Il lungo inverno invece lo passa tra una camminata nordica, serate spese attorno al fuoco in una ”kota sami” (le tipiche tende finlandesi), rilassanti saune e un saluto agli amici del Museum Arktikum, dove si trovano straordinarie testimonianze sul mondo artico.

Ma soprattutto, dai primi di dicembre fino alla vigilia di Natale, tutto il villaggio è in fermento:  i bambini e le famiglie di tutto il mondo arrivano per visitare la grotta dove Babbo Natale e gli elfi stanno preparando le slitte, strapiene di regali.

La notte del 24 inizia la magia: le renne guidano le slitte di legno per portare i doni ai bambini e alle bambine di tutto il mondo.

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martedì 10 dicembre 2013

Il calcio, un fenomeno globale
















Il calcio è uno sport amato e praticato in tutto il mondo, dai marciapiedi delle favela brasiliane agli stadi tedeschi dal prato perfetto. È lo sport che unisce due stranieri in una conversazione e interi Paesi durante la Coppa del mondo. I giocatori vengono scambiati da una squadra all’altra e da nazione a nazione, e vengono seguiti da allenatori e manager con background internazionali. Ci sono fan dell’Arsenal in California e del Barcellona in Australia. Il calcio, insomma, è davvero uno sport globale.

Sono soprattutto le franchigie inglesi ad avere una rete di supporter estesa a livello globale, grazie alla redditizia vendita dei diritti televisivi ceduti ai network asiatici molto tempo fa. Da Hanoi a Bangkok a Kuala Lumpur, dovunque atterrino in Asia, i giocatori della Premier League sono trattati come star.

Eppure vi è ancora una vastissima fascia di fan da conquistare, sia in Asia che altrove nel mondo, e in quest’ottica si stanno muovendo businessmen e imprenditori intelligenti da cogliere l’opportunità. Erick Thohir, un carismatico imprenditore indonesiano, ha recentemente comprato il 70% delle quote azionarie dell’Inter, mentre vi sono speculazioni sul possibile acquisto della Roma da parte del magnate cinese Wang Jianlin.

Una nuova, più intensa globalizzazione del calcio italiano creerà un seguito maggiore e più internazionale per le squadre italiane, con effetti positivi sull’immagine del Belpaese nel mondo e la possibilità di un aumento degli investimenti stranieri in entrata.

Kick it! Globally.

Reference


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The renewed globalization of soccer

Soccer is loved and played all over the world, from the backstreets of the ghettos of Brazil to the lush green stadiums of Germany. It unites countries during the World Cup and unites strangers in conversation. Players are traded from team to team and country to country, and managers are transnational. There are Arsenal fans in California, and Barcelona fans in Australia. Soccer is truly global.

English Premier League teams especially have a global fan base; players are treated like rock stars when they land in cities like Hanoi, Bangkok, and Kuala Lumpur as viewing rights were strategically sold to Asian television networks long ago. 

There is still however a largely untapped fan base to be had in Asia and across the world and smart movers are getting in on the game. Erick Thohir, a charismatic Indonesian businessman recently purchased a 70% stake in the Italian Inter Milan with the intention of taking it more global, and the Chinese businessman Wang Jianlin is evaluating the purchase of the Italian Roma F.C. 

A revamped globalization of Italian soccer will create a larger and more international following for teams across the world which can only have a positive effect of how Italy is seen globally and may even lead to increased investment locally. 

 Kick it! Globally.


Reference


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e immagini presenti in questo post sono prese da internet, e considerate di dominio pubblico. Qualora infrangessero copyright, siamo a completa disposizione per rimuoverle prontamente

giovedì 5 dicembre 2013

Nuovo boom dell’edilizia in Medio Oriente. E gli italiani cosa aspettano?


Burj al-Arab hotel, Dubai






Grattacieli altissimi, centri commerciali da fare invidia a Harrods e La Fayette, palazzetti del ghiaccio, isole artificiali, nuovi aeroporti, autostrade, treni ad alta velocità e piattaforme logistiche di ultima generazione.

Benvenuti nel Golfo Persico, terra di forti contrasti e paradossi, dove nonostante il deserto è in atto un boom edilizio spinto dalle entrate derivanti dal petrolio e gas naturale.

La spesa in conto capitale, cioè quel budget previsto dal bilancio statale per la realizzazione di investimenti, è in continua crescita nei Paesi del Golfo dal 2004 (Qatar National Bank).

In particolare, il settore edilizio ha registrato ritmi di crescita del 5% annuo negli ultimi 5 anni. Mentre nelle pianure europee si costruisce sempre meno, nei deserti arabi il valore dei megaprogetti in corso di realizzazione supera i 1,5 triliardi di dollari, a cui andranno ad aggiungersi altri 900 $ mld da qui al 2020.

Le grandi compagnie di costruzione italiane sono già presenti in loco con la gestione di progetti molto importanti (ad esempio, la costruzione della metro di Jedda affidata a Salini Impregilo). 

Mancano invece all’appello le piccole e medie imprese, che ancora non hanno compreso la magnitudine delle opportunità presenti a Dubai, Kuwait City, Doha o Abu Dhabi e stentano ad internazionalizzare le proprie attività.

Il momento è quello giusto per aprire pizzerie, gelaterie, vendere scarpe artigianali, offrire corsi di cucina, insomma  portare il made in Italy in luoghi dove è apprezzato, richiesto e ben remunerato .

Reference:
http://country.eiu.com/article.aspx?articleid=1731030957&Country=Qatar&topic=Economy&mkt_tok=3RkMMJWWfF9wsRoju6nNZKXonjHpfsXw6%20glX66g38431UFwdcjKPmjr1YcITsV0aPyQAgobGp5I5FEPQrPYRK1jt6QEXw

mercoledì 20 novembre 2013

Perché è importante conoscere la Cina





















Sapete quali sono i turisti che spendono più soldi per le loro vacanze europee? I cinesi. E sapete chi produce le Volvo, o chi ha in gestione il principale e antichissimo porto ateniese del Pireo, o chi fabbrica ora gli yatch di lusso Ferretti? Sempre loro, i cinesi.
 
Pechino è sempre più interessata al Vecchio Continente, lo dimostrano la crescita dei turisti (è già la destinazione preferita dai cinesi) e degli investimenti esteri (+23% nel 2012). I Paesi europei, grandi e piccoli, stanno resettando le loro strategie diplomatico-economiche per attrarre sempre più investimenti cinesi da un lato, e garantirsi un ponte per penetrare nel mercato interno, dall’altro. La chiave è conoscere meglio la cultura e la lingua della “civiltà che finge di essere stato-nazione”, per usare la definizione sulla Cina di Henry Kissinger.

La Germania ha puntato sulla cooperazione scientifica (ogni anno oltre 40.000 i giovani cinesi scelgono le università tedesche); la Danimarca ha stretto una partnership strategica relativa allo sviluppo delle energie rinnovabili; il Regno Unito ha aperto alle aziende cinesi lo sviluppo del nucleare di nuova generazione.

Anche per l’Italia si aprono immense opportunità, in entrata e in uscita. Da un lato, l’accoglienza di un numero sempre maggiore di turisti. Dall’altro, il valore del nostro made in Italy in grado di intercettare sia la fascia dei “supericchi” (sono tra 400 e 500 i miliardari in dollari) grazie al settore del lusso, sia i bisogni della classe media (stimata in 120- 180 milioni di persone) alla quale fornire dai sanitari alle bici, dai prodotti alimentari alle medicine.

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martedì 12 novembre 2013

Australia, la nuova frontiera dell'educazione













Sidney, Melbourne, Adelaide, Perth sono città sempre più familiari ai giovani italiani, che le scelgono per iniziare o completare i propri studi universitari, imparare inglese e per trovare sbocchi professionali sfruttando i canali di amici o parenti oppure rivolgendosi ad agenzie di consulenza specializzate

Le cifre parlano chiaro: secondo i dati dell'Australian Education International Student Data il numero di italiani che studiano in Australia è aumentato del 14% nel 2012.

Un incremento che stupisce meno se consideriamo il momento economico favorevole del Down Under: crescita costante del Pil dal 1991 ad oggi per merito dell'export di risorse naturali come carbone, uranio e ferro e dell’appartenenza alla macro-regione asiatica, la più dinamica degli ultimi tre decenni a livello globale.

Un Paese in crescita, scarsamente popolato e (anche per questo) estremamente attento all’educazione dei propri cittadini, tanto che il Governo ha fissato l’ambizioso obiettivo di avere il 40% degli abitanti fra i 25 e i 34 anni con una certificazione universitaria entro il 2025.

Australia non solo terra di canguri e dingo, ma anche di lavoro e brevetti scientifici.

p.s:
5 tra le top 100 università a livello mondiale sono in Australia:

University of Melbourne   
Australian National University   
University of Queensland   
University of Sydney   
Monash University   

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le immagini presenti in questo post sono prese da internet, e considerate di dominio pubblico. Qualora infrangessero copyright, siamo a completa disposizione per rimuoverle prontamente   

lunedì 4 novembre 2013

Maka in onda su Radio105!




















Maka ha avuto il piacere di essere intervistata da Radio 105 nel programma Kris & Love condotto da Kris & Kris. Qui pubblichiamo il post di Kris & Kris dedicato all'intervista e all'argomento più generale dell'apprendimento di una lingua straniera. 

Questa settimana siamo rimaste particolarmente colpite da una ricerca condotta da Intercultura che sottolinea quanto la scarsa conoscenza delle lingue induca i giovani italiani a temere la globalizzazione e non aprirsi a possibilità estere. Allora ci siamo chieste: esiste un’età ideale per imparare ? Ne abbiamo discusso questa mattina a Kris&Love.

Anche a voi, come alla Kris R, è capitato di avere un’insegnate insopportabile che vi ha fatto odiare la sua materia e spinto a non studiarla più? Oggi abbiamo imparato come lasciare queste esperienze negative alle spalle e superarle: la prima cosa da fare? Differenziare l’evento “traumatico” dalla lingua da imparare.

Saper parlare una lingua straniera, oggigiorno, ha un’importanza fondamentale negli affari e nella vita privata. Come ci ha spiegato il nostro secondo ospite: Emanuele Schibotto, business development manager per  Maka Language Consulting, "sapere una seconda lingua non significa solo saper parlare con un altro popolo  ma anche aver la possibilità di entrare in una mentalità diversa dalla propria e di arricchirsi della cultura di altre nazioni: capendo, così anche le loro abitudini"…

Certamente molto utile potrebbe essere un’esperienza all’estero, proprio come hanno suggerito moltissimi nostri ascoltatori, ma per chi non ne avesse la possibilità noi suggeriremmo qualche piccolo trucchetto: vedere i film o leggere libri nella lingua che si vuole imparare, trovare qualche amico internazionale con cui esercitarsi nella pronuncia, innamorarsi di uno straniero (con noi ha funzionato!) e così l’apprendere può diventare anche divertente.

Stimoli ragazzi stimoli, cerchiamo gli stimoli per attirarci verso nuovi orizzonti…ça va sans dire.

Reference



giovedì 24 ottobre 2013

grammar spot – english made easy


plurals
nouns (person, place, or thing) are either singular (one) or plural(two or more)

cup / cups
actor / actors
website / websites
toothbrush / toothbrushes
hunch /hunches
reply / replies
goldfish / goldfish
boundary /boundaries
afterthought / afterthoughts
linguistics / linguistics


how do we form them?

Add “S” to most normal nouns
pig, pigs /house, houses / bottle, bottles / teacher, teachers / negotiation, negotiations

Add ES to words ending with x, s, ss, ch, sh
box, boxes / bus, buses / grass, grasses / church, churches / bush, bushes 

change y to I and add ES to words ending with a consonant + y
fly, flies / city, cities / lady, ladies

change f to V and add ES for words ending in f or fe
wolf, wolves / wife, wives /life, lives / knife, knives

some nouns have the same singular and plural form
salmon, sheep, fish, offspring, aircraft

some nouns  are always plural
things that come in pairs (glasses, scissors, trousers), group nouns –aggregates (thanks, bread, water, information, police)

and don’t forget the irregulars
man, men /woman, women / tooth, teeth / crisis, crises / potato, potatoes / foot, feet

easy peasy!

take a plurals quiz

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mercoledì 23 ottobre 2013

Ie 10 parole social che devi conoscere

hashtag, memi ed emoticon, tweet, post e microblog sono parole create dai social media, i quali sfornano un sacco di vocaboli informali e innovativi e li portano dentro il nostro vocabolario formale quotidiano, nelle comunicazioni business e nella pubblicità.

Qui sotto dieci parole "tecnologiche" del momento che devi conoscere:

Trending: ciò che è di moda in questo momento. "Trending" sono la tv e le celebrità, gli hashtag e i fenomeni mediatici, i web feed e le pagine più cliccate, "trending" sono i termini più in uso per ciò che è più popolare, ciò che sta accadendo in questo momento, ciò che è più uploadato o downloadato, ciò che gli altri ci dicono che ci piace, non ci piace o dobbiamo seguire. 

Meme: un idea che diventa virale e si diffonda su tutto lo spettro di internet attraverso i social media e influisce sulle abitudini e comunicazione delle persone, per alla fine infiltrarsi nei media tradizionali, come dog shaming, planking, e potato jesus. 

Selfie: autoscatto fotografico, solitamente scattato con smart phone e postato sui social media. 

Emojicon: emoticon giapponesi che vanno un passo oltre la comunicazione degli smileys. Alcuni vengono adattati al codice Unicode per gli user occidentali, altri sono tipici della cultura giapponese, come il sushi o il businessman che rivolge un inchino. To emojify: creare una emojicon. Aspetta un minute! woah, ops, sorpresa o shock =  L(・o・)」 e una tazza di caffé, caffeina, cappuccino = ⅽ[ː̠̈ː̠̈ː̠̈] ͌ . 

Second screen: l'uso di un tablet, smartphone o laptome mentre si guarda la TV laptop (usare nello stesso momento 2 schermi per 2 attività diverse). 

Geobragging: geo (luogo) + brag (farsi notare). Aggiornare continuamente il profilo segnalando la tua posizione per farti notare e ingelosire le persone. 

Self interrupt: l'abitudine di interrompere il tuo lavoro o le tue attività quotidiane per controllare il tuo profilo sui social network. 

Netiquette (net + etiquette).  Comportamento accettabile da tenere in rete, il galateo digitale consente di scrivere paragrafi corti e chiari, usare emoticons per esprimere l'umore (in situazioni informali). NON SCRIVERE CON LE MAIUSCOLE, vorrebbe dire URLARE, non fare spamming, non fare multiposting, non sabotare le discussioni thread. 

Crowdsourcing: riunire e usare una grande qualità di persone (crowd) e risorse per investire in un progetto, solitamente utilizzando siti internet creati appositamente per la raccolta fondi. 
 
BYOD: bring your own device (porta il tuo dispositivo). I dipendenti portano al lavoro il proprio dispositivo portatile (laptop, smart phone, table). Nelle economie emergenti a forte crescita la diffusione del BYOD raggiunge il 50%-75% dei dipententi. Per le società i lavoratori sono più produttivi e i costi più bassi,  per i dipendenti invece è un segnale di flessibilità e comodità.

***

Top ten social terms you need to know

Hashtags, memes and emoticons, tweets, posts and, microblogs, social media has created and proliferates a goldmine of informal, innovative vocabulary into our formal everyday vocabulary, advertising and business communications.

Here are ten trending techie terms that you need to know :


Trending: what is hot, right now. What’s uploaded and downloaded, what people are following, liking, or disliking across the Internet in this moment. 

Meme: an idea or image that goes viral and spreads across the Internet through social media and effecting peoples habits and communications, eventually infiltrating traditional media, like dog shaming, planking, and Potato jesus. 

Selfie: a photo taken by oneself, usually at arms length, to use as a post on a social media page. 

Emojicon: TheJapanese imagery emoticon that goes one step further in communicating than smileys. Some are adapted into Unicode for Western users, some are typical of Japanese culture, like sushi or a bowing businessman. To emojify: make an emojicon out of something. Wait a minute! omg, woah, surprise or shock =  L(・o・)」 and cup of coffee, caffeine, cappuccino = ⅽ[ː̠̈ː̠̈ː̠̈] ͌ . 

Second screen: the use of a tablet, smartphone, or laptop while watching TV (using 2 screens for 2 separate activities at the same time). 

Geobragging: geo (location) + brag (to show off). Making continual status updates noting your location to show off and make people jealous. 

Self interrupt: the habit of interrupting your working day or project to check status updates on social networking sites. 

Netiquette (net + etiquette) acceptable online behavior, Netiquette says use short clear paragraphs, use emoticons to express humor (in informal situations) DON'T TYPE IN ALL CAPS that is SHOUNTING, don’t spam, don’t multipost, don’t hijack discussion threads. 

Crowdsourcing: amassing and using a large group (crowd) of people as resource to invest in a project, usually through websites set up for contributions.

BYOD: bring your own device. Employees bring their personal mobile device (laptop, smart phone, table) to work, in fast growing economies the proliferation of BYOD is 50%-75% of employees, companies say it makes workers more productive and cuts costs, employees often see it as a sign of flexibility and convenience.

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Destinazione: Delhi






Non si è mai del tutto preparati per il primo viaggio in India. Strade piene di risciò, mucche ed elefanti che si muovono lentamente verso il centro città, odori di spezie provenienti da ogni vicolo e fessura: tutto questo qui è parte della quotidianità.

Tuttavia, a dispetto di questo caos apparente, l’India è una delle economie con il maggior tasso di crescita al mondo, ricca di storia e facile da esplorare sotto il profilo linguistico.

Delhi, che è la seconda città più popolosa del Paese con oltre 22 milioni di abitanti, è anche il maggior polo commerciale dell’India Nordorientale, trainato da turismo, IT, finanza, telecomunicazioni, edilizia.

La disponibilità di una vasta base di forza lavoro altamente istruita rende Delhi un luogo attraente per investimenti stranieri e un hub per le industrie  manifatturiere. Per molti anni le politiche del governo indiano hanno rallentato l’espansione di attività straniere nel mercato interno, ma dagli anni Novanta in poi la politica economica e industriale è cambiata: sono state implementate politiche volte a facilitare il business di imprese straniere e investiti miliardi di dollari per modernizzare infrastrutture e trasporti.

L’inglese rimane la lingua  dell’istruzione, dei media e del mondo corporate (in India vive il maggior numero di madrelingua inglesi del mondo), l’hindi è la lingua della politica, il marathi e il pujabi sono parlati da oltre 130 milioni di persone, l’urdu è la lingua diffusa a Delhi, la forma colloquiale dell’hindustani è la lingua di Bollywood, mentre non si contano le centinaia di dialetti regionali.

Molti indiani nelle conversazioni quotidiane usano un miscuglio di inglese, hindi e punjabi chiamato hinglish: un inglese parlato con aggiunta di parole hindi, oppure un hindi parlato integrato con parole inglesi, frasi con strutture semplificate, verbi progressivi, niente articoli ed un lessico nuovo. 

Delhi è intrisa di storia e cultura,  basta guardare i bellissimi esempi di architettura Mogul (un mix di civiltà islamica, persiana e turca). Agra, la città del Taj Mahal, è facilmente raggiungibile in giornata e riserva al turista colorati mercatini, ristoranti di livello internazionale e concerti di musica indiana.

Qualunque sia il motivo che spinge a visitare questa città, affari o turismo, Delhi è un luogo come nessun altro.






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Eye on Delhi

No amount of preparation and research can get you ready for your first trip to India.  Roads teeming with swerving rickshaws, cows and elephants trudging through city centers, and the smell of cooking spices coming from every crack and crevice, are all a part of everyday life here. And yet despite this apparent chaos, India is one of the fastest growing economies in the world, rich in history and is easy to navigate linguistically.

Delhi, which is the country's second most populous city with over 22 million inhabitants, is also the largest commercial center in Northern India. IT, telecommunications, banking, tourism, construction and real estate all drive the city's economy.  The availability of a large and highly educated labor force make Delhi an attractive location for foreign investment and a hub for many manufacturing industries.  For many years Indian government policy slowed the expansion of foreign businesses, but since the 1990's all that has changed and the Delhi government has introduced policies to facilitate a more business friendly climate and is spending billions of dollars to improve infrastructure and transportation.

While English remains the language of higher education, the media and corporate business, (there are more English speakers in Indian than anywhere else in the world) Hindi is that of parliament, Marathi and Punjabi claim 130 million speakers, Urdu is spoken in Delhi and the colloquial Hindustani is the language of Bollywood films, there are hundreds of regional dialects. Today many Indians converse in a hodgepodge that is better known as Hinglish, a hybrid of English, Hindi, and Punjabi that entails speaking English but inserting Hindi words or speaking Hindi inserting English words or using simplified sentence structure, -ing verb forms, leaving out articles and a new range of vocabulary words.

Delhi steeped in culture and history boasts beautiful examples of Mughal (a mixture of Islamic, Persian and Turkish) architecture.  Agra, home of the Taj Mahal is easily accessible for a day trip, and within the city limits colorful markets, world-class restaurants and Indian music concerts are all easily found.

Whether for business or pleasure Delhi is a place like no other.


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