Solo poche persone al mondo conoscono Clara Zetkin, direttrice della sezione femminile del partito socialista tedesco dei primi anni del 1900, a cui dobbiamo l’istituzione della Giornata Internazionale della Donna.
Durante la conferenza delle donne lavoratrici di Copenhagen del
1910, Clara propose, che questa giornata servisse a promuovere la lotta per i diritti ancora non
riconosciuti alle donne: riduzione dei turni di lavoro, salari adeguati ed
estensione del diritto di voto.
Moltissime
donne, dopo questo primo, importantissimo avvenimento, hanno dato il loro
contributo per l’ottenimento dei loro diritti e della loro indipendenza.
Millicent
Fawcett fondò il movimento inglese delle Suffragette, chiedendo che il diritto
di voto fosse riconosciuto anche alle donne, l’aviatrice sovietica Lidija
Litvjak difese la Russia dagli attacchi aerei tedeschi e Franca Viola, nel
secondo dopoguerra, rifiutò il matrimonio riparatore che avrebbe preservato il suo
onore (supportato
dalla legge italiana) dopo il rapimento e la violenza subita.
L’afroamericana
Angela Davis dedica da sempre la sua vita alla soluzione politica dei problemi
del razzismo e dei diritti civili, la scrittrice Lubna Hussein lotta per i
diritti delle donne in Sudan, e fu arrestata perché osò indossare dei
pantaloni, Vandana Shiva incoraggia le donne indiane che lavorano per sostenere
le proprie famiglie.
In
Italia, dal 1946, questa giornata si festeggia regalando mimose alle donne e
recentemente, si organizzano serate di divertimento (California Dream Men
compresi), ma in realtà non dimentichiamoci che è una occasione di
riflessione importante sul ruolo giocato dalle donne nella società e sui loro
diritti.
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