giovedì 24 ottobre 2013

grammar spot – english made easy


plurals
nouns (person, place, or thing) are either singular (one) or plural(two or more)

cup / cups
actor / actors
website / websites
toothbrush / toothbrushes
hunch /hunches
reply / replies
goldfish / goldfish
boundary /boundaries
afterthought / afterthoughts
linguistics / linguistics


how do we form them?

Add “S” to most normal nouns
pig, pigs /house, houses / bottle, bottles / teacher, teachers / negotiation, negotiations

Add ES to words ending with x, s, ss, ch, sh
box, boxes / bus, buses / grass, grasses / church, churches / bush, bushes 

change y to I and add ES to words ending with a consonant + y
fly, flies / city, cities / lady, ladies

change f to V and add ES for words ending in f or fe
wolf, wolves / wife, wives /life, lives / knife, knives

some nouns have the same singular and plural form
salmon, sheep, fish, offspring, aircraft

some nouns  are always plural
things that come in pairs (glasses, scissors, trousers), group nouns –aggregates (thanks, bread, water, information, police)

and don’t forget the irregulars
man, men /woman, women / tooth, teeth / crisis, crises / potato, potatoes / foot, feet

easy peasy!

take a plurals quiz

maka language consulting


mercoledì 23 ottobre 2013

Ie 10 parole social che devi conoscere

hashtag, memi ed emoticon, tweet, post e microblog sono parole create dai social media, i quali sfornano un sacco di vocaboli informali e innovativi e li portano dentro il nostro vocabolario formale quotidiano, nelle comunicazioni business e nella pubblicità.

Qui sotto dieci parole "tecnologiche" del momento che devi conoscere:

Trending: ciò che è di moda in questo momento. "Trending" sono la tv e le celebrità, gli hashtag e i fenomeni mediatici, i web feed e le pagine più cliccate, "trending" sono i termini più in uso per ciò che è più popolare, ciò che sta accadendo in questo momento, ciò che è più uploadato o downloadato, ciò che gli altri ci dicono che ci piace, non ci piace o dobbiamo seguire. 

Meme: un idea che diventa virale e si diffonda su tutto lo spettro di internet attraverso i social media e influisce sulle abitudini e comunicazione delle persone, per alla fine infiltrarsi nei media tradizionali, come dog shaming, planking, e potato jesus. 

Selfie: autoscatto fotografico, solitamente scattato con smart phone e postato sui social media. 

Emojicon: emoticon giapponesi che vanno un passo oltre la comunicazione degli smileys. Alcuni vengono adattati al codice Unicode per gli user occidentali, altri sono tipici della cultura giapponese, come il sushi o il businessman che rivolge un inchino. To emojify: creare una emojicon. Aspetta un minute! woah, ops, sorpresa o shock =  L(・o・)」 e una tazza di caffé, caffeina, cappuccino = ⅽ[ː̠̈ː̠̈ː̠̈] ͌ . 

Second screen: l'uso di un tablet, smartphone o laptome mentre si guarda la TV laptop (usare nello stesso momento 2 schermi per 2 attività diverse). 

Geobragging: geo (luogo) + brag (farsi notare). Aggiornare continuamente il profilo segnalando la tua posizione per farti notare e ingelosire le persone. 

Self interrupt: l'abitudine di interrompere il tuo lavoro o le tue attività quotidiane per controllare il tuo profilo sui social network. 

Netiquette (net + etiquette).  Comportamento accettabile da tenere in rete, il galateo digitale consente di scrivere paragrafi corti e chiari, usare emoticons per esprimere l'umore (in situazioni informali). NON SCRIVERE CON LE MAIUSCOLE, vorrebbe dire URLARE, non fare spamming, non fare multiposting, non sabotare le discussioni thread. 

Crowdsourcing: riunire e usare una grande qualità di persone (crowd) e risorse per investire in un progetto, solitamente utilizzando siti internet creati appositamente per la raccolta fondi. 
 
BYOD: bring your own device (porta il tuo dispositivo). I dipendenti portano al lavoro il proprio dispositivo portatile (laptop, smart phone, table). Nelle economie emergenti a forte crescita la diffusione del BYOD raggiunge il 50%-75% dei dipententi. Per le società i lavoratori sono più produttivi e i costi più bassi,  per i dipendenti invece è un segnale di flessibilità e comodità.

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Top ten social terms you need to know

Hashtags, memes and emoticons, tweets, posts and, microblogs, social media has created and proliferates a goldmine of informal, innovative vocabulary into our formal everyday vocabulary, advertising and business communications.

Here are ten trending techie terms that you need to know :


Trending: what is hot, right now. What’s uploaded and downloaded, what people are following, liking, or disliking across the Internet in this moment. 

Meme: an idea or image that goes viral and spreads across the Internet through social media and effecting peoples habits and communications, eventually infiltrating traditional media, like dog shaming, planking, and Potato jesus. 

Selfie: a photo taken by oneself, usually at arms length, to use as a post on a social media page. 

Emojicon: TheJapanese imagery emoticon that goes one step further in communicating than smileys. Some are adapted into Unicode for Western users, some are typical of Japanese culture, like sushi or a bowing businessman. To emojify: make an emojicon out of something. Wait a minute! omg, woah, surprise or shock =  L(・o・)」 and cup of coffee, caffeine, cappuccino = ⅽ[ː̠̈ː̠̈ː̠̈] ͌ . 

Second screen: the use of a tablet, smartphone, or laptop while watching TV (using 2 screens for 2 separate activities at the same time). 

Geobragging: geo (location) + brag (to show off). Making continual status updates noting your location to show off and make people jealous. 

Self interrupt: the habit of interrupting your working day or project to check status updates on social networking sites. 

Netiquette (net + etiquette) acceptable online behavior, Netiquette says use short clear paragraphs, use emoticons to express humor (in informal situations) DON'T TYPE IN ALL CAPS that is SHOUNTING, don’t spam, don’t multipost, don’t hijack discussion threads. 

Crowdsourcing: amassing and using a large group (crowd) of people as resource to invest in a project, usually through websites set up for contributions.

BYOD: bring your own device. Employees bring their personal mobile device (laptop, smart phone, table) to work, in fast growing economies the proliferation of BYOD is 50%-75% of employees, companies say it makes workers more productive and cuts costs, employees often see it as a sign of flexibility and convenience.

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Destinazione: Delhi






Non si è mai del tutto preparati per il primo viaggio in India. Strade piene di risciò, mucche ed elefanti che si muovono lentamente verso il centro città, odori di spezie provenienti da ogni vicolo e fessura: tutto questo qui è parte della quotidianità.

Tuttavia, a dispetto di questo caos apparente, l’India è una delle economie con il maggior tasso di crescita al mondo, ricca di storia e facile da esplorare sotto il profilo linguistico.

Delhi, che è la seconda città più popolosa del Paese con oltre 22 milioni di abitanti, è anche il maggior polo commerciale dell’India Nordorientale, trainato da turismo, IT, finanza, telecomunicazioni, edilizia.

La disponibilità di una vasta base di forza lavoro altamente istruita rende Delhi un luogo attraente per investimenti stranieri e un hub per le industrie  manifatturiere. Per molti anni le politiche del governo indiano hanno rallentato l’espansione di attività straniere nel mercato interno, ma dagli anni Novanta in poi la politica economica e industriale è cambiata: sono state implementate politiche volte a facilitare il business di imprese straniere e investiti miliardi di dollari per modernizzare infrastrutture e trasporti.

L’inglese rimane la lingua  dell’istruzione, dei media e del mondo corporate (in India vive il maggior numero di madrelingua inglesi del mondo), l’hindi è la lingua della politica, il marathi e il pujabi sono parlati da oltre 130 milioni di persone, l’urdu è la lingua diffusa a Delhi, la forma colloquiale dell’hindustani è la lingua di Bollywood, mentre non si contano le centinaia di dialetti regionali.

Molti indiani nelle conversazioni quotidiane usano un miscuglio di inglese, hindi e punjabi chiamato hinglish: un inglese parlato con aggiunta di parole hindi, oppure un hindi parlato integrato con parole inglesi, frasi con strutture semplificate, verbi progressivi, niente articoli ed un lessico nuovo. 

Delhi è intrisa di storia e cultura,  basta guardare i bellissimi esempi di architettura Mogul (un mix di civiltà islamica, persiana e turca). Agra, la città del Taj Mahal, è facilmente raggiungibile in giornata e riserva al turista colorati mercatini, ristoranti di livello internazionale e concerti di musica indiana.

Qualunque sia il motivo che spinge a visitare questa città, affari o turismo, Delhi è un luogo come nessun altro.






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Eye on Delhi

No amount of preparation and research can get you ready for your first trip to India.  Roads teeming with swerving rickshaws, cows and elephants trudging through city centers, and the smell of cooking spices coming from every crack and crevice, are all a part of everyday life here. And yet despite this apparent chaos, India is one of the fastest growing economies in the world, rich in history and is easy to navigate linguistically.

Delhi, which is the country's second most populous city with over 22 million inhabitants, is also the largest commercial center in Northern India. IT, telecommunications, banking, tourism, construction and real estate all drive the city's economy.  The availability of a large and highly educated labor force make Delhi an attractive location for foreign investment and a hub for many manufacturing industries.  For many years Indian government policy slowed the expansion of foreign businesses, but since the 1990's all that has changed and the Delhi government has introduced policies to facilitate a more business friendly climate and is spending billions of dollars to improve infrastructure and transportation.

While English remains the language of higher education, the media and corporate business, (there are more English speakers in Indian than anywhere else in the world) Hindi is that of parliament, Marathi and Punjabi claim 130 million speakers, Urdu is spoken in Delhi and the colloquial Hindustani is the language of Bollywood films, there are hundreds of regional dialects. Today many Indians converse in a hodgepodge that is better known as Hinglish, a hybrid of English, Hindi, and Punjabi that entails speaking English but inserting Hindi words or speaking Hindi inserting English words or using simplified sentence structure, -ing verb forms, leaving out articles and a new range of vocabulary words.

Delhi steeped in culture and history boasts beautiful examples of Mughal (a mixture of Islamic, Persian and Turkish) architecture.  Agra, home of the Taj Mahal is easily accessible for a day trip, and within the city limits colorful markets, world-class restaurants and Indian music concerts are all easily found.

Whether for business or pleasure Delhi is a place like no other.


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venerdì 18 ottobre 2013

Il bravo insegnante
























Molti di noi, ad un certo punto della vita, sono stati così fortunati da incontrare quell’insegnante straordinario, quello di cui ti ricorderai per sempre, quello che ha fatto la differenza, che ha stimolato il tuo interesse verso la sua materia, che ha tirato fuori la tua voglia di imparare, che ha acceso qualcosa dentro di te, che è stato un catalizzatore per il resto dei tuoi anni di formazione, e in qualche modo ha influenzato, se non le tue scelte lavorative, quantomeno il tuo livello di ambizione.

Ma sapevi che un bravo insegnante fa molto più di questo? Un bravo insegnante aumenta la probabilità per uno studente di andare all’università e perseguire un livello di istruzione più alto, riduce al minimo l’assenteismo al lavoro e  contribuisce ad ottenere guadagni significativamente più alti rispetto alla media.

É interessante notare che un buon insegnante di inglese incide in maniera più duratura e profonda sulla nostra vita rispetto ad un insegnante di matematica.

“L’insegnante mediocre dice. L’ insegnante capace  spiega. L’insegnante esperto dimostra. L’insegnante straordinario ispira.” – William Arthur Ward

Reference:
http://www.economist.com/news/finance-and-economics/21587784-good-teachers-have-surprisingly-big-impact-their-pupils-future

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The good teacher

 Many of us, at some point in our life where lucky enough to have had that one excellent teacher, that one teacher that you will always remember, the one that made a difference, that stimulated you towards his or her subject, that motivated your yearning for learning, that made a light go on, that was a catalyst for the rest of your educative years, and in some way influenced not necessarily your career choice but your level of ambition. But did you know that a good teacher does even more than that. A good teacher in your past actually influences your income in the future.  Having a good teacher increases the probability of going to university and pursuing a higher level of education, promotes better attendance and leads to a significantly higher average lifetime salary. Interestingly, having a good English teacher has a longer-lasting influence than a good maths teacher.

The mediocre teacher tells. The good teacher explains. The Superior teacher demonstrates. The great teacher inspires.” – William Arthur Ward

Source:
http://www.economist.com/news/finance-and-economics/21587784-good-teachers-have-surprisingly-big-impact-their-pupils-future


venerdì 4 ottobre 2013

La musica, strumento per imparare le lingue

Kids club | inglese tramite il canto a maka


La musica è parte integrante della quotidianità di molte persone, ma quanti di noi conoscono l’influenza positiva che ha sul modo in cui svolgiamo altre attività?

La studio della musica e la sua pratica, infatti, possono migliorare il nostro approccio alla lettura e all’apprendimento di nuove lingue.

I ricercatori del Journal of Neuroscience hanno condotto uno studio che prova che chi legge poco ha difficoltà nel seguire il ritmo di una sequenza musicale, e chi invece reagisce positivamente agli stimoli ritmici è favorito nel recepire e riprodurre i suoni di una lingua straniera.

La stessa tesi è sostenuta dal professor John Iversen dell’Università della California: le abilità ritmico-musicali sono fondamentali per migliorare le performance in aree non musicali, in modo particolare nel linguaggio.

Questi studi e queste tesi hanno portato molte persone ad approcciare lo studio di una lingua straniera in modo diverso e divertente: è vero che ogni suono viene recepito dall’orecchio e archiviato nel cervello di chi ascolta, ma è anche vero che un bel ritmo o una bella canzone aiutano a fissare nella mente concetti e parole nuove, facilitandone poi la riproduzione.  In particolare, imparare l'inglese tramite la musica è adatto per i più piccoli perché l'apprendimento, divertente e efficace, fa leva su multidisciplinarità e interculturalità.




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mercoledì 2 ottobre 2013

Maka Language Consulting


















Il mercato globale è la sua vocazione e le aziende i suoi clienti. Specializzata in formazione e servizi linguistici, maka language consulting è il partner di chi affronta le nuove sfide di mercato e persegue obiettivi di successo.

Società di language consulting, maka si distingue in Italia con un profilo di altissimo livello e un ventaglio di servizi linguistici a 360 gradi, rivolti a privati, professionisti e aziende. Le soluzioni ad hoc, offerte in 46 lingue, spaziano dalla traduzione all'interpretariato, per focalizzarsi poi sui servizi volti a valorizzare l'immagine aziendale a livello globale e la brand reputation. Rinnovata attenzione viene rivolta poi alle attività linguistiche di internazionalizzazione, a supporto delle realtà del made in Italy e delle piccole e medie imprese all'estero. Corsi, training, coaching e workshop specifici per sviluppare business skill, completano l'offerta di maka, che con l'aiuto di uno staff preparato e multiculturale, proietta le aziende verso obiettivi ambiziosi a vocazione internazionale e nuove opportunità di business.

Con una conoscenza ormai rodata del mercato, una certificazione ISO 9001:2008 e l'esperienza acquisita a fianco di brand di fama mondiale, maka si rivolge a un target di clienti eterogeneo come unico partner di fiducia per la comunicazione in lingua straniera.

Il metodo, interattivo e flessibile, premia un approccio contemporaneo e professionale, i cui punti di forza si fondano su qualità umane come la disponibilità, la passione e l'entusiasmo, driver che da sempre guidano e distinguono l'eccellenza maka.

Info: Corsi in-company o presso maka center, in Corso San Gottardo 5.
Tel. 0245546061 | www.makaitalia.com