Mega yacht di lusso attraccati a Porto Cervo, boutique e outlet presi d’assalto a Rimini, Verona, Firenze e altre città d’arte italiane, le export di vino che aumentano di anno in anno. E’ il nuovo amore dei russi per il Made in Italy.
Una passione per il bel gusto, l’arte e la
dolce vita italiana che i russi hanno potuto riscoprire grazie agli elevati
ritmi di crescita registrati dall’economia russa nell’ultimo decennio. Dal 1999
al 2008 il Pil è cresciuto a “ritmi cinesi”, con un tasso medio annuo del 7%
grazie alla crescente domanda mondiale di energia (di cui Mosca è uno dei primi
produttori), alla stabilizzazione della situazione macroeconomica e al
parallelo sviluppo del mercato interno. Il risultato è stata una rapida ripresa
dei consumi, l’ampliamento della classe media e la nascita di una base
consistente di “super ricchi”. Pensate che, considerando il Pil a parità di
potere d’acquisto, la Russia è già la prima economia d’Europa, superando anche
la Germania.
“L’economia russa genera crescita, avvalendosi
dei prezzi favorevoli sul petrolio, mentre l’Europa si trova in recessione”,
afferma Yaroslav Lisovolik, capo
economista della Deutsche Bank.
Il 2013-2014 è l’Anno del Turismo
Incrociato italo-russo, una iniziativa bilaterale che promuove i flussi
turistici nelle due direzioni. Una ragione in più per attrezzarsi ad accogliere
i tantissimi russi (hanno superato il milione di presenze nel 2012) che
visitano il nostro Paese e che si dimostrano turisti “di qualità”, con oltre 1
miliardi di indotto registrato nel 2012.
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