mercoledì 20 novembre 2013

Perché è importante conoscere la Cina





















Sapete quali sono i turisti che spendono più soldi per le loro vacanze europee? I cinesi. E sapete chi produce le Volvo, o chi ha in gestione il principale e antichissimo porto ateniese del Pireo, o chi fabbrica ora gli yatch di lusso Ferretti? Sempre loro, i cinesi.
 
Pechino è sempre più interessata al Vecchio Continente, lo dimostrano la crescita dei turisti (è già la destinazione preferita dai cinesi) e degli investimenti esteri (+23% nel 2012). I Paesi europei, grandi e piccoli, stanno resettando le loro strategie diplomatico-economiche per attrarre sempre più investimenti cinesi da un lato, e garantirsi un ponte per penetrare nel mercato interno, dall’altro. La chiave è conoscere meglio la cultura e la lingua della “civiltà che finge di essere stato-nazione”, per usare la definizione sulla Cina di Henry Kissinger.

La Germania ha puntato sulla cooperazione scientifica (ogni anno oltre 40.000 i giovani cinesi scelgono le università tedesche); la Danimarca ha stretto una partnership strategica relativa allo sviluppo delle energie rinnovabili; il Regno Unito ha aperto alle aziende cinesi lo sviluppo del nucleare di nuova generazione.

Anche per l’Italia si aprono immense opportunità, in entrata e in uscita. Da un lato, l’accoglienza di un numero sempre maggiore di turisti. Dall’altro, il valore del nostro made in Italy in grado di intercettare sia la fascia dei “supericchi” (sono tra 400 e 500 i miliardari in dollari) grazie al settore del lusso, sia i bisogni della classe media (stimata in 120- 180 milioni di persone) alla quale fornire dai sanitari alle bici, dai prodotti alimentari alle medicine.

maka language consulting
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martedì 12 novembre 2013

Australia, la nuova frontiera dell'educazione













Sidney, Melbourne, Adelaide, Perth sono città sempre più familiari ai giovani italiani, che le scelgono per iniziare o completare i propri studi universitari, imparare inglese e per trovare sbocchi professionali sfruttando i canali di amici o parenti oppure rivolgendosi ad agenzie di consulenza specializzate

Le cifre parlano chiaro: secondo i dati dell'Australian Education International Student Data il numero di italiani che studiano in Australia è aumentato del 14% nel 2012.

Un incremento che stupisce meno se consideriamo il momento economico favorevole del Down Under: crescita costante del Pil dal 1991 ad oggi per merito dell'export di risorse naturali come carbone, uranio e ferro e dell’appartenenza alla macro-regione asiatica, la più dinamica degli ultimi tre decenni a livello globale.

Un Paese in crescita, scarsamente popolato e (anche per questo) estremamente attento all’educazione dei propri cittadini, tanto che il Governo ha fissato l’ambizioso obiettivo di avere il 40% degli abitanti fra i 25 e i 34 anni con una certificazione universitaria entro il 2025.

Australia non solo terra di canguri e dingo, ma anche di lavoro e brevetti scientifici.

p.s:
5 tra le top 100 università a livello mondiale sono in Australia:

University of Melbourne   
Australian National University   
University of Queensland   
University of Sydney   
Monash University   

maka language consulting
www.makaitalia.com 

le immagini presenti in questo post sono prese da internet, e considerate di dominio pubblico. Qualora infrangessero copyright, siamo a completa disposizione per rimuoverle prontamente   

lunedì 4 novembre 2013

Maka in onda su Radio105!




















Maka ha avuto il piacere di essere intervistata da Radio 105 nel programma Kris & Love condotto da Kris & Kris. Qui pubblichiamo il post di Kris & Kris dedicato all'intervista e all'argomento più generale dell'apprendimento di una lingua straniera. 

Questa settimana siamo rimaste particolarmente colpite da una ricerca condotta da Intercultura che sottolinea quanto la scarsa conoscenza delle lingue induca i giovani italiani a temere la globalizzazione e non aprirsi a possibilità estere. Allora ci siamo chieste: esiste un’età ideale per imparare ? Ne abbiamo discusso questa mattina a Kris&Love.

Anche a voi, come alla Kris R, è capitato di avere un’insegnate insopportabile che vi ha fatto odiare la sua materia e spinto a non studiarla più? Oggi abbiamo imparato come lasciare queste esperienze negative alle spalle e superarle: la prima cosa da fare? Differenziare l’evento “traumatico” dalla lingua da imparare.

Saper parlare una lingua straniera, oggigiorno, ha un’importanza fondamentale negli affari e nella vita privata. Come ci ha spiegato il nostro secondo ospite: Emanuele Schibotto, business development manager per  Maka Language Consulting, "sapere una seconda lingua non significa solo saper parlare con un altro popolo  ma anche aver la possibilità di entrare in una mentalità diversa dalla propria e di arricchirsi della cultura di altre nazioni: capendo, così anche le loro abitudini"…

Certamente molto utile potrebbe essere un’esperienza all’estero, proprio come hanno suggerito moltissimi nostri ascoltatori, ma per chi non ne avesse la possibilità noi suggeriremmo qualche piccolo trucchetto: vedere i film o leggere libri nella lingua che si vuole imparare, trovare qualche amico internazionale con cui esercitarsi nella pronuncia, innamorarsi di uno straniero (con noi ha funzionato!) e così l’apprendere può diventare anche divertente.

Stimoli ragazzi stimoli, cerchiamo gli stimoli per attirarci verso nuovi orizzonti…ça va sans dire.

Reference