lunedì 23 giugno 2014

Dove si parla inglese l’economia è più sviluppata
















Miliardi (si, avete capito bene: mi-liar-di!) di persone nel mondo hanno oggi la necessità di imparare l’inglese, non solo con lo scopo di migliorarsi personalmente e culturalmente, ma anche per esigenze economiche.

Ad esempio, in Cina, in Brasile e in Russia un buon livello di inglese è uno strumento essenziale per creare migliori prospettive di lavoro nel proprio paese.

Molti studi hanno dimostrato che c’è una correlazione diretta tra la conoscenza dell’inglese della popolazione e la performance economica del paese preso in oggetto. L’ English Proficiency Index infatti dimostra che nelle 60 nazioni analizzate una crescita delle competenze dell’inglese consente una crescita del reddito pro capite.

Anche la qualità della vita, l’educazione, le aspettative di vita, e il tasso di alfabetizzazione traggono beneficio da una sviluppata conoscenza dell’Inglese.

Non è un caso che dove l’inglese è più diffuso tra la popolazione anche lo sviluppo economico e sociale aumenta. Le nazioni del nord Europa, in testa per la conoscenza diffusa dell'inglese, sono anche ai primi posti nell'Indice dello Sviluppo Umano redatto dalle Nazioni Unite che misura il grado di sviluppo economico (e quindi non solo la crescita economica) degli Stati.

Imparare l’inglese è e continuerà ad essere importante per avere più successo nella vita, quindi studiarlo sin da giovani potrebbe essere la soluzione perfetta per costruirsi un futuro migliore.

Rerefence:
Speak up – maggio 2014

venerdì 20 giugno 2014

I turisti più spendaccioni? Sorpresa, sono i cinesi!















Un recente articolo della BBC contribuisce a chiarire l’influenza dei turisti cinesi nel mercato turistico mondiale:
 

-Quasi 1 turista su 10 nel mondo è cinese

-Entro il 2020 raddoppieranno i viaggi all’estero (oggi 100 milioni di viaggi all’anno)

-I turisti cinesi sono quelli che spendono di più a livello mondiale per singolo viaggio, superando gli statunitensi, i tedeschi e persino i russi. 


-Nel solo 2013 la cifra spesa per viaggi supera i 100 miliardi di dollari


-Circa l’80% dei turisti viaggia con l’obiettivo di fare shopping – una percentuale maggiore anche rispetto ai turisti del Medio Oriente. 


I dati mostrano come diventi fondamentale per le nostre aziende del settore terziario, dai ristoratori agli albergatori ai negozianti, conoscere il consumatore cinese. La Cina è l’unico “Stato-civiltà” con una storia di oltre 2.000 anni … per poter entrare in empatia con il turista cinese è necessario conoscerne la cultura e, ancora meglio, la lingua.


Reference:



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lunedì 16 giugno 2014

Skype lancia il traduttore simultaneo, ma sarà davvero un successo?



In occasione delle Code Conference di San Francisco l'amministratore delegato di Skype Satya Nadella ha presentato una versione demo di Skype Translator, una nuova versione del celebre servizio di telefonate audio e video via Internet, che consentirà di tradurre “quasi simultaneamente” in altre lingue la voce di chi lo utilizza e contemporaneamente scriverne i sottotitoli.

Durante la conferenza il corporate vice president di Skype dato dimostrazione del funzionamento del prodotto conversando in lingua inglese con una dipendente Microsoft di lingua tedesca, mentre la loro discussione veniva  tradotta in tempo reale. L’azienda conta di rendere disponibile una versione beta del prodotto, almeno per alcune lingue e per pc Windows 8, entro la fine dell’anno.

Non è ancora chiaro quante e quali lingue potranno essere tradotte, né se Skype Translator sarà gratuito come lo è attualmente Skype. In ogni caso, malgrado le sperimentazioni di Skype e di altre IT companies, il sogno di ricreare una Torre di Babele sembra ancora molto lontano, e i limiti della tecnologia, se confrontati con l’abilità di interpreti e traduttori in carne e ossa e la competenza specifica di agenzie di traduzioni, sono ancora notevolissimi. 


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giovedì 12 giugno 2014

parla "futebol" per i mondiali di calcio

























Il gioco del calcio, o “futebol” come lo chiamano in Brasile, è una fonte di orgoglio nazionale, una passione collettiva che inizia già da bambini e ti accompagna per tutta la vita. Parli di calcio e pensi al Brasile, parli di Brasile e pensi al calcio: sono inseparabili. Il Brasile è “o País do Futebol”. Il calcio e i calciatori sono il suo prodotto più esportato: oltre 10.000 brasiliani giocano in campionati professionisti sparsi nel mondo. La nazionale brasiliana ha partecipato ad ogni fase finale dei mondiali vincendone cinque (sono “pentacampeoes”). E adesso proprio il Brasile ospiterà la più grande singola manifestazione sportiva al mondo: la coppa del mondo 2014. Entra nello spirito brasiliano e impara alcune delle parole del lessico portoghese del “futebol”. 

Il gioco
Jogo
Gioco, partita
Futebol arte
Letteralmente “l’arte del gioco del calcio”: quando il calcio diventa estetica e prevede un gioco offensivo
Jogo Bonito
Un bel calcio, giocato all’attacco
Jogão / jogaço
Una partita importante
Jogar futebol
Giocare a calcio
Jogar bola
Giocare a calcio (Letteralmente, “giocare con la palla”)


I giocatori
Goleiro
Portiere
Atacante
Attaccante
Defensor
Difensore
Malícia
Astuzia, istinto del gol
Craque
Un ottimo giocatore di calcio
Um cai-cai
Un “tuffatore”, un giocatore che simula un infortunio o una caduta
Rápido
Veloce


Il gol
Gol
Gol
Fazer um gol / marcar um gol
Segnare, marcare un gol

Golear
Segnare molti gol
Goleada
Sconfiggere la squadra avversaria rifilando molti gol (3-0, 4-0)

Bater pro gol
Tirare, colpire la palla tentando di segnare
Tiro de meta
Rimessa da fondo campo
Penalti
Calcio di rigore


I numeri
Entrada
Entrata
Embaixadinha
Fare giocate spettacolari con il pallone


Perder
perdere
Vencer
vincere

Reference:

http://www.worldsoccersource.com/futebol-vocabulary/


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Futebol lingo for the World Cup



Football or “futebol” as it is known in Brazil is a source of national pride, a countrywide passion from birth. You say football and you mean Brazil, you say Brazil and you mean football, the two are inseparable. Brazil is (the country of football). Football and footballers are their biggest export; over 10,000 Brazilians play professionally worldwide. The Brazil national football team has qualified for every world cup and won five. And now Brazil will host the biggest single-event sporting competition in the world: the 2014 FIFA World Cup. So get with that Brazilian spirit and learn some of the Brazilian Portuguese “Futebol” lingo:

The game 
Jogo
Game
Futebol arte
Quite literally - football art - when soccer is truly beautiful and played on the offense.
Jogo Bonito
Beautiful, attacking soccer
Jogão / jogaço
A big or important game
Jogar futebol
To play soccer
Jogar bola
To play soccer (Literally, “to play ball”)


The player
Goleiro
Goalkeeper
Atacante
Forward
Defensor
Defender
Malícia
Guile, killer instinct
Craque
A really good soccer player, a “crack”
Um cai-cai
A diver, a flopper, someone who fakes injuries
Rápido
Fast


The goal
Gol
Goal
Fazer um gol / marcar um gol
To score a goal
Golear
To score a lot of goals
Goleada
Beating an opposing team by a lot of goals (3-0, 4-0)
Bater pro gol
Kick, strike, shoot, hit towards goal
Tiro de meta
Goal kick
Pênalti
Penalty kick (PK)


Tricks
Entrada
Tackle
Embaixadinha
Juggling
Perder
to lose
Vencer
to win





Reference:

http://www.worldsoccersource.com/futebol-vocabulary/



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Destinazione: San Diego


Sole, mare, relax e divertimento made in USA. Questa è San Diego, metropoli californiana a due passi dal confine messicano. Nella "city of summer" respiri un'atmosfera fatta di contaminazioni latine abbinate alla tipica american way, ideale anche per una vacanza studio full immersion di inglese.

San Diego è una delle capitali mondiali del surf, non perdere l'opportunità di affittare una tavola a Ocean Beach e provare a surfare prendendo delle lezioni a pochi soldi. Ti troverai circondato da un panorama fantastico fatto di case adagiate a due passi dal mare, con gli stili più diversi e tantissimi persone che fanno sport, jogging, o semplicemente si bevono un mojito leggendo un libro.

Fai una passeggiata a Pacific Beach tra gli studenti che fanno skating e prendono il sole e poi non perderti la spiaggia più bella, quella della piccola isola di Coronado, dove con Marylin Monroe girarono "A qualcuno piace caldo". Approfittane per mangiare un piatto di pesce fresco dall'otitmo Peohe's, ristorante hawaiano con vista sul Pacifico.   

Prosegui per una camminata verso il Parco Balboa, dove all'interno potrai visitare uno dei 15 musei: dalla fotografia alla storia naturale al museo dell'aria e dello spazio. 


Se sei in vacanza con la famiglia, un giro al Sea World è d'obbligo: il parco a tema con decine di spettacoli di orche e delfini, otarie e leoni marini, giganteschi acquari, riproduzioni di ecosistemi marini.

Per soggiorni più lunghi puoi pensare ad una vacanza studio, mixando il relax e il divertimento con lo studio dell'inglese in una location unica e in un ambiente multiculturale.



Buon viaggio e buono studio!


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martedì 10 giugno 2014

Breve storia dell’inglese in Italia




La lingua inglese permette a tutti noi di comunicare più facilmente, ma come si è arrivati alla necessità di impararlo? 

Sin dai tempi del fascismo, quando francese e tedesco dominavano la vita e l’educazione, ci si batteva per trovare una traduzione italiana ad ogni costo. L’inglese quindi assumeva l’identità di “lingua della ribellione”, della libertà dalle regole imposte. 

Con la fine della guerra acquisiva anche una sorta di fascino e riusciva persino a diventare una “moda”. 

Gli anni 60 sono caratterizzati dalla diffusione collettiva della lingua inglese. Sostituendo il francese con le sue espressioni démodé, incoraggiando soprattutto i ragazzi giovani a viaggiare verso l’Inghilterra e verso nuovi orizzonti culturali. Inoltre il tripudio di dischi e di audiocassette invogliava anche gli adulti ad intraprenderne lo studio. 

Successivamente, irrompendo nella vita di tutti i giorni, i termini inglesi diventano di uso comune, non ci si stupiva più di vederli scritti sulle insegne e i cartelli dei negozi.

Ma sono gli anni Duemila, durante i quali il fenomeno aumenta inesorabilmente, a segnare il vero cambiamento nella storia dell’inglese in Italia. Apprenderlo diventa essenziale, altrimenti si rischia di non rimanere al passo coi tempi. Per la maggior parte delle persone però, capirlo rimane più difficile che leggerlo e parlarlo. 

Per cinque semplici motivi, segnalati da Beppe Severgnini in un suo recente articolo:

1) Chi ascolta non può controllare la velocità di espressione altrui     

 
2) Tutto ciò che è scritto, si può rileggere, chi ascolta invece ha solo una possibilità di sentire


3) L’interlocutore ha un accento, chi scrive no


4) Se un testo resta scritto si può leggere senza esser disturbati da rumori esterni, mentre chi ascolta  può essere continuamente interrotto.


5) Coloro che conoscono l’italiano, il francese o lo spagnolo — lingue nelle quali la velocità di pronuncia corrisponde grosso modo al numero di sillabe — trova parecchie difficoltà ad affrontare lingue stress-timed come l’inglese, nelle quali la durata della frase corrisponde agli accenti che vengono usati per scandirla.


Infine, come ultimo ultimo strumento di diffusione della lingua citiamo il cinema: oggi con la possibilità di ascoltare film e serie televisive in lingua originale, allontanando la pigrizia, aiutiamo la comprensione della lingua e arricchiamo il nostro vocabolario.

Insomma, l’inglese è una lingua tutto sommato semplice, che stiamo imparando a conoscere e che diventerà sempre più importante.



Reference:



giovedì 5 giugno 2014

Lo sapevate che i musicisti apprendono le lingue più facilmente?
















Alcuni studi hanno dimostrato che chi frequenta lezioni di musica sin dalla giovane età ( prima dei 7 anni) sia più predisposto ad apprendere le lingue straniere in età adulta. Si riesce a sviluppare un vocabolario più fornito, una migliore grammatica e un più alto livello del QI.

Per poter aiutare i bambini a crescere in questo mondo in continua evoluzione occorre trovare una maniera per allenare le loro capacità cognitive.

Non tutti i metodi, però, portano agli stessi risultati. Fino ad ora infatti solamente uno di questi assicura di incrementare le capacità intellettuali, linguistiche e emozionali di un bambino e di conseguenza dell’adulto che diventerà. Si tratta dell’insegnamento della musica.

Secondo la ricerca infatti, basterebbe un’ora alla settimana di “lezione” di musica per fare in modo che ci sia del beneficio per il nostro cervello. Sia per quanto riguarda il miglioramento nell’apprendimento della lingua madre sia delle lingue straniere, riscontrando un miglioramento nello specifico per la differenza dei suoni e della pronuncia.

Robin Dunbar dall’università di Oxford precisa che tutto ciò si verifica perché il dialogo come forma di comunicazione si è evoluto solo dopo la diffusione della musica.

Il futuro dei genitori quindi, è di spronare i propri figli ad intraprendere questo tipo di attività. Imparare le lingue è sempre stato importante e lo sarà ancor di più per le nuove generazioni. Quindi perché non iniziare a studiarle sin da giovani, insieme al melodico suono delle note musicali?


Reference

 
http://www.theguardian.com/education/2014/feb/27/musicians-better-language-learners


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