martedì 19 maggio 2015

Italian fashion, not just a fad














Italian fashion is synonymous with style, sophistication and quality. From clothes to shoes, bags and accessories, the Made in Italy label helps promote the excellence of Italy as a whole across the globe. Take the image of Scarlett Johanson in her Versace gown at the Oscars.

Italian fashion is not only superb advertising for Italy internationally, it also considerably bolsters the economy, grossing over 50 billion euro, derived mainly from exports, last year, and contributes to the overall wealth and patrimony of the country thanks to its important designers that have financed restoration works of cultural heritage sites: Tod’s the Colosseum, Fendi the Trevi Fountain, and Ferragamo the Uffizi museum to name but a few.

Fashion houses intervene where public funding does not; promoting a country that has a lot to offer the rest of the world in terms of quality and culture, history and innovation. Not by chance is Armani the Special Ambassador to the Expo. 

In the words of Donatella Versace, “fashion is a weapon.”

maka language consulting
www.makaitalia.com

lunedì 18 maggio 2015

Italy24: Finally an English-language newspaper on Italy
















Living and working, permanently or even temporarily, in a foreign language country often, unfortunately, means living in semi-ignorance. You may know what’s going on all around the world but you often don’t know what’s going on right under your nose. Local news in your own language is often hard to come by, you usually learn about things long after they happen, if ever. 

You find yourself lunching with colleagues or dining with friends talking about things or people you have no inkling of, who’s that? What? Huh? Well, if you live or work in Italy you can now access the recently launched Il Sole 24 Ore English version Italy 24. It’s great for a quick catch-up on the state of the economy, definitions for all those darn acronyms, a clue to who all those millions of politicians really are, and a peek into what’s not happening - speculation let’s call it. 

Great for English learners and teachers, translators and normal folk just trying to have an intelligent informed conversation, informed, well not totally, perhaps one day we’ll get an Italian tabloid in English and we’ll find out what’s so fascinating about all those “telenovela” stars. That would really be the day. Oh, let’s hope this news site is still going long after the Expo is over.

You can catch up on what’s happening in Italy, in English (jump around, it’s not all boring) at  http://www.italy24.ilsole24ore.com


maka language consulting


Che bello e utile il nuovo Sole24Ore in inglese!
















Vivere e lavorare in un Paese straniero, permanentemente o temporaneamente, spesso, sfortunatamente, significa vivere in una semi-ignoranza. Puoi riuscire a capire cosa succede nel mondo ma spesso non sai cosa succede proprio sotto il tuo naso. 

Notizie locali nella tua lingua madre non sono numerose e spesso vieni a conoscenza di fatti molto dopo che sono accaduti, se mai li senti. Sei a pranzo coi colleghi o a cena con gli amici e parlate di cose o persone di cui non hai minimamente idea: chi è? Cosa? Eh? Beh, se vivi o lavori in Italia puoi consultare il nuovissimo Il Sole 24Ore nella versione inglese Italy24.

E’ fantastico per aggiornarti sull’economia, su tutti quei maledetti acronimi, ti spiega chi sono veramente quei milioni di politici, e butta anche un occhio su ciò che non sta succedendo – chiamiamole speculazioni. E’ fenomenale per gli studenti e gli insegnanti di inglese, per i traduttori e per tutte quelle persone che vogliono avere una conversazione intelligente e informata. Informata forse non del tutto, forse un giorno avremo una rivista italiana in inglese e scopriremo cosa c’è di così affascinante in tutte quelle star da telenovela. Che giorno sarebbe! Speriamo che il nuovo sito continui a funzionare anche dopo l’Expo.


Puoi tenerti informato su ciò che sta succedendo in Italia in lingua inglese (fatti un giro non è tutta roba noiosa) su http://www.italy24.ilsole24ore.com


maka language consulting


venerdì 15 maggio 2015

Pho Xao



















Expo ha portato in  Italia una ventata di internazionalità, portandoci a scoprire usi e costumi di moltissimi Paesi. Cibi e cucine da tutto il mondo si riuniscono nei padiglioni della fiera, ma perché non gustarli anche a casa? Ecco una classica ricetta vietnamita, il Pho, i noodles fatti non a zuppa, come siamo abituati, ma in padella. Gli ingredienti sono per due persone:

  • 100 gr vermicelli di riso
  • 1 cavolo o un cavolo cinese
  • 1 mazzetto di erba cipollina
  • 1 mazzo di coriandolo
  • 1/2 cipolla
  • 1 cucchiaio di farina di pollo o di un avecrem Tablet
  • 1 pizzico di olio d'oliva
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di zucchero
  • 1 peperoncino o 2 peperoncini verdi
  • 1 pizzico di salsa di pesce
  • 100 g di gamberetti
Sbucciare e lavare i gamberetti, poi metterli in una ciotola e aggiungere un pizzico di sale e un cucchiaio di salsa di pesce. Lasciare riposare per 10 minuti
Far bollire i vermicelli e raffreddarli in acqua corrente.
Lavare e tagliare a striscette le foglie di cavolo.
Lavare e triturare la cipolla, il peperoncino e il coriandolo.
Soffriggere gamberi in una padella con olio d’oliva, aggiungere il cavolo e i vermicelli.
Salare e aggiungere farina di pollo (o un po’ di dado) e zucchero.
Una volta dorato togliere dal fuoco e aggiungere cipolla, peperoncino e coriandolo

Se è di vostro gusto potete aggiungere la salsa di soia.

Servite tiepido e buon appetito!





5 cose che non sai sul Made in Italy

















Ima, Carraro, Brugola, Bema. Probabilmente non hai mai sentito questi nomi. Sono dei giganti italiani nei loro settori, veri leader mondiali in grado di definire gli standard di mercato internazionali. Pensiamo di conoscere il made in Italy, quello che ci rende orgogliosi nel mondo, ma in realtà ci riserva delle sorprese (in positivo). Forse non sai che:

1. Non solo moda
Made in Italy è molto più delle “4 A”: Alimentari-Vini, Abbigliamento-Moda, Arredo-Casa, Automazione-meccanica. Made in Italy significa essere leader di mercato anche nella metallurgia, packaging, carta, chimica-farmaceutica. 
2. Gigante delle export
Siamo un vero gigante delle esportazioni: solo 3 Paesi nel mondo (Cina, Germania e Stati Uniti) fanno meglio dell’Italia quanto a numero di primi, secondi e terzi posti nel saldo commerciale mondiale. Dalla pasta ai preservativi, dalle scarpe alle navi da crociera, l’Italia esporta praticamente di tutto. 
3. Quanta diversità
Siamo il primo Paese al mondo per prodotti “distintivi”. Dal formaggio Asiago alle arance rosse di Sicilia, dal Barolo alla mortadella di Bologna, l’Italia offre al mondo oltre 268 prodotti Dop e Igp e 4.813 specialità tradizionali regionali. Francia e Spagna, i due concorrenti più agguerriti, ci inseguono da lontano.  
4. Prodotti buoni, di qualità e sicuri.
Made in Italy è sinonimo di sicurezza alimentare e agricoltura biologica. Lo sapevate che siamo i primi in Europa per numero di imprese biologiche (43.852, 17% del totale UE) e per prodotti agroalimentari con il minor numero di residui chimici, segno che la nostra agricoltura è tra le più sane e eco-sostenibili.
5. Non solo "un americano a Roma"
All’interno dell’Eurozona siamo il Paese che accoglie più turisti extraeuropei. I pernottamenti di cinesi, brasiliani, giapponesi australiani e altri “extracomunitari” superano le 56 milioni di notti ogni anno. Roma, e non Parigi o Londra o Berlino, è la capitale più amata fuori dai confini del Vecchio continente.
ah… l’UNESCO ci ricorda che siamo il primo Paese al mondo per numero di siti patrimonio dell’umanità. Il Colosseo, Venezia ma anche Ferrara, le Dolomiti, le Eolie, la Costiera Amalfitana e gli altri 46 gioielli del nostro paesaggio e della nostra cultura esprimono una diversità unica al mondo.Il mondo lo sa che siamo il “Belpaese”, e noi?

maka language consulting



lunedì 11 maggio 2015

9 parole italiane usate negli USA























Avreste mai pensato che la lingua italiana possa essere considerata “cool” nel moderno English Speaking World? Ebbene sì. Pensate che in America parlare la lingua di Dante è considerato altamente desiderabile, perché sinonimo di alta cultura. E così come noi italiani abbiamo l’abitudine di inserire parole inglesi nel nostro parlato, così il mondo anglosassone si appropria di alcuni nostri vocaboli. Scopriamone alcuni.

1) Vendetta: questa parola tipica della malavita italiana è diventata un must internazionale per descrivere la rivalità continua fra due fazioni

2) Manifesto: eh si, ogni volta che si devono scrivere obiettivi e finalità di un’associazione civile o politica you write a manifesto!

3) Motto: non dimentichiamoci che every manifesto needs its own motto!

4) A cappella: chi non ha mai cantato senza avere sotto una base musicale. Per alcuni di noi è meglio che la cosa rimanga sotto la doccia ... 

5) Maestro:  questa parola viene usata per indicare un esperto nel campo, soprattutto della musica, pianisti, direttori d’orchestra… Maestro, music please!

6) Fiasco: evento importante, tutto pronto, musicisti in linea, cantanti allineati, sala gremita. E i fischi si alzano dalla tribuna: mannaggia, dovevano restare a cantare sotto la doccia!

7) Cappuccino: una parola che si spiega da sola, eppure fate attenzione: se ordinate un cappuccino negli States aspettatevi una taglia extra large ... le dimensioni contano! 

8) Ghetto: un angolo di mondo in una città, un logo in cui si trovano sapori, gioie e problemi di una minoranza, un luogo che comunemente evitiamo ... 

9) Gran Finale: come potevamo non metterlo a conclusione della nostra rassegna: the gran finale is our best bet!


Se volete scoprire come usare parole italiane in contesto internazionale, o anche viceversa, venite a trovarci a maka!

maka language consulting