Per quanto strano possa sembrare, in America Latina si sta verificando un fenomeno inedito: i Paesi della regione non importano solo tecnologia e prodotti occidentali, ma anche capitale umano.
Paesi tradizionalmente esportatori di cervelli come Messico e Brasile (in entrambi i Paesi i residenti nati all’estero sono meno dell’1%) sono diventati oggi importatori di talenti stranieri. Le ragioni sono tre.
Primo, l’intera regione sta vivendo un boom economico. Durante gli ultimi 8 anni l’America Latina è cresciuta più dell’Europa, il Brasile è diventata la sesta economia mondiale e il messicano Carlos Slim l’uomo più ricco del mondo.
Secondo, una crescita economica rapida ha creato molti più posti di lavoro qualificati rispetto ai lavoratori disponibili sul mercato. Questo in parte deriva dal brain drain (la fuga di cervelli che contribuisce all’impoverimento intellettuale di un Paese) di cui è stata vittima la regione negli ultimi dieci anni; in parte dal fatto che le nuove generazioni stanno ancora ultimando gli studi.
Terzo, i talenti dei Paesi ex colonizzatori Spagna e Portogallo, ora in recessione, preferiscono emigrare in Stati con la stessa lingua e affinità culturali. Il Brasile oggi ammette più immigrati (legali) provenienti dall’Europa che dall’America Latina. Secondo la Banca Mondiale, le rimesse dirette in Portogallo dal Brasile sono maggiori di quelle che viaggiano nella direzione opposta. Lo stesso discorso vale per i flussi di rimesse Messico - Spagna e Argentina - Spagna.
In un clima di forte dinamismo economico, sia le aziende locali che le multinazionali straniere non possono prescindere dal dotarsi dei migliori talenti per conquistare una fetta della nuova classe media. Se possedete talento, conoscete le lingue e vi volete mettere in gioco, in America Latina potreste trovare la vostra Eldorado.
Referenze
http://www.economist.com/news/business/21575750-long-exporter-talent-latin-america-now-importing-it-new-new-world
maka language consulting
www.makaitalia.com
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